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La Divina Commedia IN-VITA: Numeri, simboli ed esoterismo

a cura di Avv. Antonello Iasevoli

Cari Amici, prima di continuare a conoscere altri dannati, occupiamoci della simbologia nella Divina Commedia.

Dante possedeva una cultura non solo di tipo umanistico, ma anche scientifico e filosofico. Il rapporto tra la numerologia e la Divina Commedia è evidente in tutta l’opera, sia a livello strutturale che narrativo. La certosina ricerca delle corrispondenze numeriche all’interno del Poema dimostra la conoscenza, da parte di Dante, della filosofia antica (soprattutto di Plotino e di Pitagora), della Sacra Scrittura, della filosofia ebraica e Medioevale e, probabilmente, anche della Cabala. L’intera opera è strutturata in base ad una combinazione di numeri, i cui significati, secondo la mentalità e la cultura medioevale, possono riassumersi come segue: il numero 1 è l’origine di tutte le cose; esso rappresenta la Perfezione, l’Assoluto e la Divinità. Nell’ottica della religione cristiana identifica Dio Creatore. Il numero 3 rimanda alla Trinità. Il numero 7 simboleggia la perfezione umana; inoltre, rinvia ai 7 giorni della creazione del mondo; ai 7 peccati capitali; alle 7 virtù (4 cardinali e 3 teologali); ai 7 doni dello Spirito Santo; ai 7 sacramenti; alle 7 mura di cinta del nobile castello nell’Inferno; ai 7 pianeti dell’antico sistema solare.

Ancora, il verso 70 (10 volte 7) è il punto centrale del canto XVII, che è a sua volta il canto centrale del Purgatorio; ma, Dante va oltre: sempre, il canto XVII è racchiuso tra due sequenze numeriche che esibiscono i numeri 7 e 10: i canti XV-XVI e XVIII-XIX sono tutti di 145 versi (1+4+5=10); i canti XIV-XX, posti alle rispettive estremità, sono, entrambi, di 151 versi (1+5+1=7); ne consegue, che il verso 70 del canto XVII Purgatorio, in quanto verso centrale del canto centrale della seconda cantica, diventi, anche, il verso centrale di tutta l’intera Divina Commedia. Dal punto di vista morfologico l’opera è formata da 100 canti, suddivisi in 3 cantiche, ciascheduna con 33 canti, più uno iniziale nell’Inferno, secondo lo schema: 1+33+33+33. Anche la scelta metrica è in terzine di endecasillabi a rime incatenate. Per quel che riguarda, invece, l’assetto narrativo, Dante attraversa 3 differenti regni: Inferno, Purgatorio e Paradiso; nel suo viaggio viene accompagnato e sostenuto da 3 guide: Virgilio, che rappresenta la ragione umana, Beatrice, simbolo della Grazia Divina e San Bernardo, emblema dell’ardore mistico. L’Inferno è diviso in 9 cerchi; qui Dante incontra lungo il suo peregrinare 3 fiere ed attraversa 3 fiumi (Acheronte, Stige, Flegetonte). Anche Lucifero rievoca il numero 3, difatti esso ha una faccia con 3 volti.

Il Purgatorio, alla cui porta si accede salendo 3 scalini di diverso colore, è formato da 7 cornici, simboleggianti i 7 peccati capitali, e dall’Antipurgatorio; ma aggiungendovi, anche, il Paradiso Terrestre il tutto è strutturato in 9 zone.

Il Paradiso è, anch’esso, composto da 9 cieli mobili, a cui se ne aggiunge un decimo, immateriale ed immobile, l’Empireo. Le anime sono divise, in tutti e 3 i regni, in 3 gruppi: nell’Inferno si trovano gli incontinenti, i violenti ed i fraudolenti; nel Purgatorio vi sono coloro che indirizzarono il loro amore su un oggetto sbagliato, quelli che furono poco solleciti al bene e quelli che amarono troppo i beni mondani; nel Paradiso i beati sono divisi fra gli spiriti che furono dediti alla ricerca della gloria terrena, gli spiriti attivi e gli spiriti contemplativi. Infine, Dante simboleggia, anche, Dio stesso con una triplice metafora: un volume perfettamente rilegato; tre cerchi di medesima circonferenza ma con colori diversi (bianco, rosso e verde); l’immagine dell’uomo nel secondo cerchio.

Alla settimana prossima. Non mancate!