La Divina Commedia IN-VITA: la struttura dell’Inferno

a cura di Avv. Antonello Iasevoli
Cari Amici Lettori, incomincia il viaggio negli inferi… Dante immagina che nei pressi di Gerusalemme vi sia l’ingresso dell’Inferno, strutturato come una enorme voragine dalla forma conica, con il vertice rivolto verso il centro della terra; vi si entra da una porta, spalancata da Cristo Risorto, che lì discese per portare in Cielo i Patriarchi veterotestamentari.
Detta voragine si formò in seguito alla caduta di Lucifero dal Paradiso terrestre, cacciato, insieme ad altri angeli ribelli, per la sua disobbedienza alla Divina Volontà; essa è contornata da gradoni o cerchi circolari, dalla forma di un grande anfiteatro, all’interno dei quali sono collocati, in relazione alla tipologia di peccato commesso in vita, i diversi dannati. Ventiquattro sono le tipologie di dannati ivi puniti (lussuriosi, golosi, avari e prodighi, iracondi e accidiosi, violenti contro il prossimo, violenti contro se stessi, violenti contro Dio, seduttori, adulatori, simoniaci, indovini, barattieri, ipocriti, ladri, consiglieri fraudolenti, seminatori di discordie, falsari, traditori dei parenti, traditori della patria, traditori degli ospiti, traditori dei benefattori) e nove sono i cerchi che li contengono (alcuni dei quali, a loro volta, sono suddivisi in ulteriori gironi o bolge). Alla fine della voragine, dopo i traditori, nella parte più infima del cono, dimora Lucifero, il principe del male, immaginato con una testa a tre volti.
Il sistema dei peccati e delle relative pene segue l’antico criterio Aristotelico, in forza del quale maggiore è il peccato commesso, più in profondità il peccatore viene allocato, in modo da essere sempre più lontano da Dio e sempre più vicino al Diavolo. Le pene infernali seguono la legge del contrappasso, alla luce del quale i dannati subiscono delle punizioni che riproducono, per analogia o per contrasto, i caratteri essenziali della medesima colpa commessa in vita; in questo modo, essi perpetueranno in eterno la condotta peccaminosa, in un susseguirsi di tremendi castighi, dolori, tormenti e sofferenze fisiche, che mai avranno fine.
Prima di accedere al vero e proprio Inferno, però, Dante attraverserà due zone (antiferno): la prima, ove risiedono gli ignavi o pusillanimi i quali, non avendo in vita operato una scelta radicale e decisiva, rifiutandosi di compiere azioni buone o malvagie, sono ritenuti, dal Poeta, indegni di stare, financo, nell’Inferno vero e proprio; ed una seconda, detta Limbo, ove sitrovano coloro che, in quanto nati prima di Cristo, non hanno potuto godere - non per loro scelta - della Grazia salvifica del Battesimo.
La prossima settimana incominceremo a delineare la figura di qualche dannato…, riscoprendo, così, i nostri segreti più nascosti.
Non mancate!